Sicurezza degli ambienti, delle strumentazioni e dei materiali
Poniamo la massima attenzione ai processi di decontaminazione, detersione, disinfezione e sterilizzazione adottando rigidi protocolli operativi.
L’obiettivo principale è quello di garantire che strumenti e materiali siano sicuri al momento del loro utilizzo sul paziente.
È pertanto di fondamentale importanza che all’interno dello studio si decida di dedicare tempo e metodologie specifiche alle procedure di sterilizzazione, e che gli operatori responsabili di questo settore conoscano perfettamente le prassi operative e siano consapevoli dell’incomprimibilità dei tempi destinati ai singoli passaggi.
La norma UNI EN 556-1:2002 stabilisce che è possibile indicare come sterile un prodotto quando è sottoposto ad un procedimento di sterilizzazione convalidato. Questo significa che è necessario impiegare apparecchiature per la sterilizzazione costruite ed installate a norma di legge, monitorando il procedimento prescelto.
Decontaminazione chimica
Risciacquo e asciugatura
Confezionamento
Sterilizzazione in autoclave
Subito dopo l’uso lo strumentario viene decontaminato prima di essere lavato o maneggiato. La decontaminazione viene effettuata mediante immersione in soluzioni chimiche appropriate. Le soluzioni decontaminanti vengono cambiate giornalmente rispettando quanto contenuto nella scheda tecnica del prodotto.
Dopo la decontaminazione gli strumenti vengono risciacquati in abbondante acqua corrente. L’utilizzo di sostanze enzimatiche proteolitiche facilita le successive operazioni di pulizia. I residui grossolani di sporco vengono asportati immergendo gli strumenti in una soluzione detergente e utilizzando spazzole e scovolini. Le spazzole utilizzate per il lavaggio vengono sottoposte a decontaminazione, lavaggio e disinfezione al termine dell’uso.
L’asciugatura finale va eseguita in modo accurato per evitare residui di umidità, che possono invalidare il processo di sterilizzazione.
Il confezionamento dello strumentario ha lo scopo di conservare la sterilità fino al momento del loro uso, e permettere la penetrazione ed il contatto degli oggetti con gli agenti sterilizzanti. I materiali da imballaggio devono essere permeabili all’agente sterilizzante, mantenere la sterilità, essere di facile impiego, a basso costo e resistenti all’umidità. Le buste in carta e polipropilene sono un ottimo sistema di imballaggio per la sterilizzazione a vapore (DIN 58-953).
II vapore d’acqua, saturo e sotto pressione, è il mezzo di sterilizzazione più usato nelle strutture sanitarie in quanto è il più veloce, economico e privo di tossicità rispetto ad altri agenti sterilizzanti, i valori di temperatura e pressione da usarsi sono i seguenti:
- Temperatura: 121°C – Tempo: 30‘ – Pressione: 1 atm
- Temperatura: 134°C – Tempo: 20’ – Pressione: 2 atm
Tali tempi sono in grado di garantire un processo efficace su tutti i ceppi patogeni.
Preparazione dell’ambiente, dello strumentario, del paziente e degli operatori
Gli ambienti operativi, e il loro contenuto (come succede con lo strumentario dopo aver terminato una prestazione) vengono puliti, disinfettati e sterilizzati.
Il nostro ambulatorio adotta il seguente protocollo: si trasferisce tutto ciò che è stato usato nella cura precedente in sala sterilizzazione smontando i manipoli, turbine, contrangoli, fibre ottiche e tutto ciò che è possibile smontare, e tutto il materiale monouso viene eliminato come “rifiuto speciale”.
L’obiettivo di una corretta preparazione è quello di minimizzare il rischio di infezione rispettando una serie di importanti norme che sono volte a:
- ridurre i germi presenti nel cavo orale e sui tegumenti esterni dei pazienti
- impedire l'ingresso di germi dall’esterno dagli operatori e lo strumentario
Il rischio infettivo a parità di condizioni di preparazione preoperatoria, è legato al tipo di intervento che viene eseguito. Interventi superficiali e di breve durata espongono ovviamente a minori rischi di infezione rispetto ad interventi più invasivi e prolungati. La percentuale di complicanze infettive è bassa a patto di rispettare dei protocolli corretti di preparazione dell’ambiente operatorio, del paziente, dello strumentario e degli operatori.
Le quattro fasi principali per l’abbattimento degli agenti decontaminanti sono rappresentate da: decontaminazione, detersione, disinfezione e sterilizzazione.
Pertanto, per quanto riguarda la preparazione di ambiente, strumentario, pazienti ed operatori, possono essere distinti due procedure principali: la preparazione pulita e la preparazione sterile.
Preparazione del paziente
Prevede sciaqui con colluttorio alla clorexidina allo 0,12% o 0,2%, da effettuare appena prima dell’atto terapeutico e per un minuto circa per diminuire la carica batterica intraorale.
Il paziente deve entrare nell’ambiente operatorio possibilmente con copriscarpe e con una cuffia pulita e deve essere coperto con teli puliti.
- La preparazione della cute periorale (labbra, guance, mento, collo, piramide nasale) mediante antisettici specifici, quali gli alogeni di cloro e/o iodio, per rimuovere i germi saprofiti della cute e diminuire il rischio di contaminazione del campo operatorio intraorale
- La copertura del paziente mediante teli sterili che devono ricoprire tutto il corpo del paziente lasciando esposti solo la zona periorale ed il naso, precedentemente trattati con antisettici
Preparazione dello strumentario
Prevede il posizionamento di strumenti tutti sterilizzati sui teli.
Per diminuire il rischio di contaminazione e migliorare l’ergonomia è indicato predisporre dei kit di strumenti prestabiliti.
La mancanza di Kit prestabiliti comporta una perdita di tempo maggiore ed il rischio di contaminare il campo operatorio e gli oggetti circostanti.
Preparazione pulita e dell’ambiente
Prevede la detersione e la disinfezione delle superfici e la copertura con telini puliti del vassoio su cui si appoggeranno gli strumenti.
È buona norma ricoprire gli oggetti nel raggio di 3 metri circa con pellicole plastiche monouso pulite ma non sterili, da rimuovere alla fine di ogni intervento.
Durante le procedure odontoiatriche, infatti, l’utilizzo di strumenti rotanti con getti d’aria o d’acqua può produrre nebulizzazioni che si disperdono nell’ambiente fino a 3 metri di raggio di distanza intorno al paziente.
Preparazione degli operatori
Prevede l’uso di copriscarpe monouso o di calzature specifiche da usare solo in sala operatoria, di cuffie e mascherine non sterili, la detersione delle mani e degli avambracci con saponi appositi ed è importante che mani e avambracci degli operatori siano liberi da orologi, anelli, braccialetti etc e vi sia l’utilizzo di un camice sterile a maniche lunghe e di guanti sterili. Sono indicati l’uso di occhiali protettivi a sicurezza degli operatori. Con cuffia, mascherina e calzari già indossati si procede al lavaggio delle mani e degli avambracci con appositi saponi antisettici e all’asciugatura con teli sterili. Si procede quindi ad indossare il camice sterile e guanti sterili.
Preparazione sterile
La preparazione sterile è indicata per gli interventi chirurgici invasivi e prolungati, come rialzi del seno, chirurgia prepotesica e rigenerazione ossea (GBR), inserimento di impianti endo-ossei ecc., o dove il rischio di infezioni è maggiore (pazienti diabetici, immunodepressi ecc.).